Mentre la tecnologia invade la vita di ogni giorno, senza che il suo utilizzo sia orientato con criteri di prudenza, chiediamo a bambini e bambine, ragazzi e ragazze di essere efficienti, produttivi, prestanti e di farlo nel minor tempo possibile. Per questo dobbiamo prima di tutto imparare a proteggere i giovani senza chiedere loro di essere performanti, ma permettendo loro di prendersi il giusto tempo di crescere
Gli articoli
Scuole aperte partecipate. Vademecum
Come aprire la scuola al territorio
Racconti di educazione alla pace
5 reti nazionali danno voce ad attività sulla pace. Ecco come partecipare
Una pace stropicciata
Verona: riflessioni dopo il Forum delle Scuole per una educazione nonviolenta
Un sogno condiviso è ora realtà
Andria: Scuole aperte partecipate, un centro civico per la comunità
Educazione sessuale e affettiva. Chi educa chi?
Autoeducarsi insieme, non solo in aula
Scuole partecipate a Foggia
Nuovo progetto sperimentale di scuola aperta partecipata in Puglia
Coltivare partecipazione
Roma. Con il vademecum sulle scuole partecipate verso il 14 novembre
Abbiamo bisogno di processi partecipati
Il quaderno sul “Metodo del consenso”
La Flotilla dei bambini del mondo
Educazione alla pace: una proposta di scrittura collettiva per tutte le scuole
Quando sto bene non sono niente
Firenze. Gli atti di autolesionismo sono frequenti, più di quello che pensiamo
Essere partecipi
Accorgersi di chi cammina lentamente, cioè esistere, partecipare
La nostra festa è in strada
Roma: l’Associazione Genitori Appio Claudio ha partecipato a Street for kids
Fuori e dentro le scuole
Torino: in una scuola non dovrebbero mai esserci manganelli
La scuola degli adolescenti
L’educazione diffusa può accogliere il complesso mondo dell’adolescenza
Un cerchio di sedie
Roma: reti informali, metodi del consenso, scuole aperte e altre bizzarrie