Chi cerca alternative al cosiddetto Modello Caivano troverà in questo articolo una straordinaria storia ricca di spunti nella quale il “fare una città diversa” non è separato dal “fare un’educazione diversa”, in cui tante realtà di base hanno imparato a camminare insieme non rinunciando a confrontarsi con le istituzioni di prossimità, in cui ad abitare il territorio in modo nuovo sono stati prima di tutto bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Una storia fatta di tanti incontri inaspettati, di viaggi e di relazioni di fiducia